Come detto, la Pieve di S.Maria Assunta di Stia può essere considerata come uno degli edifici romanici più interessanti del Casentino. La sua costruzione risale al XII secolo, anche se nel corso degli anni molte sono state le modifche strutturali, con demolizione dell’ abside e della facciata nel 1700 (con ricostruzione dell’ attuale facciata tardo barocca) . L’ interno, a tre navate, conserva lo stile romanico. Molto interessanti i capitelli, tutti diversi fra loro, nei quali si alternano figure di animali e figure umane, con motivi floreali stilizzati. Tra il 1970 ed il 1974 vennero effettuati lavori di restauro, durante i quali vennero alla luce l’abside e – nella navata centrale – i resti di due colonne cilindriche in muratura, catalogati come opere di epoca etrusco-romana. Nella navata centrale si erge un pulpito ligneo seicentesco di scultore sconosciuto, in noce intagliato, di forma ottagonale ed alto 2 metri. E’ un raro esempio di pulpito cinquecentesco, molto elegante nelle sue piacevoli proporzioni, e si compone di otto formelle , divise da pilastri lisci con cima a zoccolo ornati da motivi decorativi. Sopra il pannello centrale si vede un piccolo stemma con animale rampante. Tale opera, di sicuro pregio artistico, è stata restaurata dall’ Associazione Restauratori d’Italia (ARI), in collaborazione con il parroco don Carlo Corazzesi e con l’intervento ed il contributo del Rotary Club Casentino.